AdF - Aeroporto di Firenze S.p.A. vuole nuovamente precisare, onde prevenire qualsiasi polemica strumentale, che dagli studi ad oggi realizzati da Arpat (Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana) per conto della Regione Toscana e pubblicati sul PIT, approvato dal Consiglio Regionale lo scorso 16 luglio dopo oltre 4 anni di analisi e approfondimenti dalla prima stesura dell’integrazione al PIT, emerge che:
“…la stima della popolazione esposta all’inquinamento acustico risulta inferiore rispetto ai dati relativi alla situazione attuale ed a quelli relativi alle (altre) ipotesi (di orientamento) 2A e 2C.” (pp. 177 “Rapporto Ambientale Integrato”)
“Dalle stime effettuate sulle emissioni inquinanti attese nei diversi scenari si rileva, rispetto allo scenario emissivo del 2007, una diminuzione delle emissioni relative al monossido di carbonio CO; nonostante vengano presi in considerazione 45.000 movimenti annui anziché 35.000 movimenti del 2007.” (pp.176 “Rapporto Ambientale Integrato”)
In ogni modo tutte le procedure previste dalla Legge per addivenire all'autorizzazione definitiva all'ampliamento dell'aeroporto consentiranno di monitorare e valutare ogni e qualsiasi impatto negativo sul territorio circostante che la Società ha il dovere di tutelare.
“Come dichiarato in conferenza stampa – afferma il Presidente di AdF Marco Carrai - siamo fermamente convinti che lo sviluppo non si faccia a dispetto della qualità della vita. D'altro canto non si può neppure impedire uno sviluppo che porterà vantaggi economici e posti di lavoro se tutto viene fatto nel rispetto di norme e procedure previste per la tutela ambientale.”